Sito ufficiale della Pinacoteca Nazionale di Siena

LIUTO, VIELLA E TAMBURELLO 

Un’orchestra celestiale, quella degli angeli che circondano Maria, nello scomparto centrale del Polittico dell’Assunta di Sano di Pietro (XV secolo). Nelle chiese medievali, musica e dipinti a fondo oro convivevano, coinvolgendo i fedeli con la bellezza e il rapimento dei sensi. Sono pochi gli strumenti musicali del Medioevo giunti fino a oggi: i dipinti, quindi, sono una fonte preziosa per ricostruirli.

Quelli della Pinacoteca ci mostrano il liuto, di origine araba, diffusissimo per accompagnare il canto, la viella, strumento ad arco antenato della viola, l’organo portativo, l’arpa e tanti altri. Uno straordinario repertorio di iconografia musicale. Nella Biblioteca Comunale di Siena e nell’Archivio di Stato si conservano manoscritti musicali, come gli antifonari, usati per la liturgia. Le fonti ci dicono che almeno dal Duecento c’erano esecuzioni musicali nella Cattedrale; in seguito furono costruiti il coro ligneo e l’organo. A Siena la musica viveva anche fuori delle chiese, come ricordano le figure danzanti al suono del tamburello nell’affresco del Buon Governo. Nell’arte del Medioevo ci sono varie rappresentazioni di strumenti, spesso legati a personaggi o episodi specifici: ad esempio Davide con il salterio o la cetra o gli Angeli del Giudizio Universale con le trombe. Ma è solo all’inizio del Trecento, nella pittura fiorentina e senese, che i concerti angelici compaiono numerosi nelle scene dell’Incoronazione e dell’Assunzione della Vergine (un tema, quest’ultimo, particolarmente caro alla devozione senese). I testi teologici ci raccontano un paradiso dove migliaia di angeli glorificano Maria cantando melodie dolcissime. I pittori riprendono queste visioni e immaginano una vera e propria orchestra. Così l’armonia e la felicità eterna del Paradiso si traducono in musica. Concerti perfetti, sovrumani, dove convivono strumenti a percussione, a fiato, a corde. Riecheggiando il salmo 150 “lodatelo con il suono del corno, lodatelo con l’arpa e con la cetra, lodatelo con tamburelli e danze, lodatelo sulle corde e con i flauti. Lodatelo con cimbali sonori, lodatelo con cimbali squillanti”. O, secondo alcuni studiosi, traducendo esplicitamente in immagini la “circulata melodia” che avvolge Maria in un canto del Paradiso di Dante.

 

approfondimento a cura di Marzia Minore, funzionaria storica dell’arte dei Musei Nazionali di Siena 

 

 

 


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