Sito ufficiale della Pinacoteca Nazionale di Siena

Natività di Gesù

Autore

Francesco di Giorgio Martini (Siena 1439-1501)

Soggetto

Natività di Gesù con san Bernardo e san Tommaso

Data

1475-1476

Provenienza

dalla Chiesa del Monastero di San Benedetto fuori Porta Tufi

Materia e tecnica

tempera e olio su tavola

Misure

cm 199 x 203

Inventario

inv. 437

La Natività del distrutto Monastero di San Benedetto fuori Porta Tufi è l’unica opera firmata da Francesco di Giorgio, il più rinascimentale fra gli artisti senesi attivo non solo come pittore fu celebre sculture, architetto e ingegnere e lavorò molto fuori da Siena in particolare alla corte del duca di Urbino. Anche per esplicita indicazione dei monaci che lo commissionarono, il dipinto è stato realizzato completamente da Francesco di Giorgio, che, essendo spesso impegnato in varie commissioni, delegava molta parte del lavoro alla bottega limitandosi a realizzare l’idea di base e il disegno preparatorio.

Il dipinto è in stretto rapporto con la pittura fiorentina contemporanea di Filippo Lippi e Alesso Baldovinetti. Le figure sono costruite plasticamente attraverso il disegno, hanno anatomie robuste, descritte realisticamente nei dettagli, come le vene sulle mani giunte del San Bernardo. Il colore è denso e costituisce forme solide sulle quali il pittore studia gli effetti della luce che definisce le rotondità e crea riflessi sui diversi materiali, le aureole metalliche o le capigliature. L’articolazione dello spazio è cadenzata e elegante: le figure creano tre piccoli gruppi disposti quasi sullo stesso piano. Per quanto i movimenti siano ridotti, il variare delle emozioni e la forte caratterizzazione dei volti accompagnano lo sguardo fra le figure.

I due santi sulla sinistra, originariamente San Bernardo e San Tommaso d’Aquino, furono trasformati alla fine del Seicento in due santi locali, San Bernardino e il Beato Ambrogio Sansedoni aggiornandone l’iconografia con l’aggiunta del sole con il monogramma sulla copertina di uno dei libri, e la colomba all’orecchio del Beato. Le iscrizioni con i nomi di Bernardo e Tommaso d’Aquino, coperte e sostituite dai nuovi nomi, sono adesso di nuovo visibili.