Sito ufficiale della Pinacoteca Nazionale di Siena

Santa Caterina da Siena con il Bambino

Autore

Francesco Vanni (Siena, 1554-1610)

Soggetto

Santa Caterina da Siena con il Bambino, la Madonna e San Giovannino appaiono a San Clemente I Romano Papa

Data

1593

Provenienza
Materia e tecnica

olio su tela

Misure

cm. 62x46

Inventario

IBS 277

L’opera, Santa Caterina da Siena con il Bambino, la Madonna e San Giovannino appaiono a San Clemente I Romano Papa , era conosciuta tramite un disegno preparatorio a carboncino, conservato presso il Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi, e un’incisione di Philippe Thomassin, edita a Roma nel 1597, in cui un’iscrizione riporta il nome di Francesco Vanni come inventor. Ciò permette di riferire all’artista senese la realizzazione di questa tela, di stretto ambito baroccesco, come conferma la sigla che si legge fra le pagine del libro in mano a San Clemente insieme alla data 1593.

Francesco Vanni focalizza lo studio sul gruppo formato da Santa Caterina da Siena che incrocia le braccia ad avvolgere il corpo del Bambino, in un gesto intimo di dialogo, al quale assiste la Madonna la cui veste diventa morbido sostegno al sonno del piccolo Giovanni. Sullo sfondo, in alto a sinistra, la figura astante del San Clemente I papa, appena abbozzata nello sguardo e nella posizione delle braccia, è riconoscibile per la presenza del fiume che scorre alle sue spalle e dell’ancora, strumento del martirio.

Elementi utili per ricostruire la storia della committenza della tela provengono dalla dedica in calce alla stampa: “ILL.MO ET R.MO D. D. ASCANIO CLVMNA S. R. E. CARD.LE DIGNISS. ET PRINCIPI AMPLISS. VT OBSERVANTIAM SVAM DEMONSTRET”. Il cardinale Ascanio Colonna, vescovo di Palestrina, figlio dell’ammiraglio Marcantonio principe di Paliano, ebbe stretti legami col papa Clemente VIII: è possibile ipotizzare che abbia commissionato a Francesco Vanni il dipinto per donarlo a Clemente VIII come suggerisce la presenza dell’eponimo San Clemente I Romano Papa. Appare inoltre verosimile che il cardinale Colonna facesse replicare per sé il dipinto a stampa nel 1597.