5/08/2025
Martedì 5 agosto 2025 dalle ore alle ore 9:30 alle ore 12:30 sarà possibile visitare gratuitamente la chiesa di Santa Maria delle Nevi (le visite saranno sospese solo durante la celebrazione della Santa Messa alle ore 11:00).
Il 5 agosto la Chiesa cattolica festeggia un importante miracolo accaduto a Roma nel 358 d. C.. In quel tempo il patrizio Giovanni e la sua consorte avevano pregato spesso la Vergine affinché manifestasse loro come donare i propri denari in Suo onore. Una notte Maria apparve in sogno, prima ai coniugi e poi a papa Liborio, facendo sapere che avrebbe avuto a cuore la costruzione di una chiesa nel luogo in cui il mattino seguente sarebbe caduta la neve. Fu così che il 5 agosto, sulla sommità del colle Esquilino, nel luogo in cui già sorgeva un tempio pagano, ci fu una inaspettata nevicata. Il papa saputo del prodigioso evento giunse in solenne processione e tracciò sopra la neve la pianta sulla quale fu costruita, a spese del patrizio Giovanni, una delle basiliche tra le più importanti di Roma: Santa Maria Maggiore. A Siena, in via dei Montanini, sorge una piccola chiesa dedicata a questo miracolo intitolata appunto La Madonna delle nevi. Fu costruita tra il 1471 e il 1477 per volere del vescovo di Pienza e di Montalcino Giovanni Cinughi, la cui famiglia era stata strettamente legata al pontefice Pio II, al secolo Enea Silvio Piccolomini. Il cuore artistico della chiesa è la pala d’altare raffigurante il prodigioso miracolo già ricordato. Dipinta nel 1477 da Matteo di Giovanni, come riporta l’iscrizione sul pavimento, è un capolavoro della pittura del Rinascimento senese. Anche la maestosa tavola fu voluta dalla famiglia Cinughi come testimonia lo stemma inserito alle due estremità della predella. Nel 1470 il vescovo Cinughi morì ed evidentemente la pala fu ordinata dagli eredi nel 1477 a Matteo di Giovanni, artista a quel tempo già emancipato e non più dipendente dai modi pittorici dei suoi maestri. La composizione è infatti tra i risultati più complessi della pittura senese del Quattrocento, nel momento in cui una più ‘aggiornata’ tecnica pittorica si unisce saldamente alla tradizione decorativa dell’arte senese.